Da molto tempo questo alto valore si è però miscelato con la paura e con il bisogno. Da qui sono nati il “rispetto” per il mafioso locale, il “rispetto” per le forze dell’ordine, il “rispetto” per il datore di lavoro.
Cosa vorresti fare? Non concedere il tuo rispetto a questi soggetti? Almeno quello finto, solo superficiale, deve esserci. Pena un sa co di guai. Il rispetto si è quindi deprezzato, si è corroso. Il vero rispetto è ormai segretamente celato nei cuori delle persone comuni.
Ed è per questo che nella società odierna non c’è più rispetto per una saggia persona anziana ma si rispetta il riccone del paese, un mafioso merita più rispetto di un padre di famiglia che lavora duramente ogni giorno per i suoi cari.
Il mio rispetto fino all’inchino è per le persone di buona coscienza, i saggi, gli illuminati, i fantasiosi, i creativi, i rivoluzionari, i poeti, gli artisti, gli anticonformisti.
Il mio rispetto NON è per i corrotti, i presuntuosi, gli arrivisti, i politici, i delinquenti, i falsi, gli sfruttatori del bisogno altrui ed i mezzi uomini.
E tu, tu che mi leggi, tu in particolare rientri in quasi tutte le ultime categorie. Io lo so, tu lo sai, la tua coscienza lo sa.