mi manca, a tratti, al fin della giornata
la targa d’un veicolo placcata
coi numeri che sanno di gitana
Volatile d’argento che condanna
lo vedo a sera, spinto dalle spire
che d’ogni idea conclude sul finire
raccoglie il fil che fu di bella Arianna.
Sorpasso a destra, ad andamento lento
che di benzina poca, รจ presto detto
m’adagio, solo, nel mio caldo letto
tormento in corpo, uno come cento.
M’atteggio a capo e sono solo servo
dell’unico sovrano conosciuto
quel prepotente figlio della strega
magari avessi morte pel bevuto.