Perché sono contrario al coming out dei cantanti gay.

Ieri sera, mentre tornavo a casa in macchina, alla radio hanno mandato una canzone (suppongo nuova) di Tiziano Ferro. Mi è così tornata in mente la sua storia e tutto quel che ha provocato, in termini di sensazioni ed emozioni, a me. 

Adoravo la sua voce ed alcune sue vecchie canzoni. Probabilmente alcune di esse le ricordo ancora a memoria. Nel preciso momento in cui annunciò di essere gay un’altra parte di mondo mi crollò addosso. Un’altra parte, perché era già successo prima. 

In questo articolo cito Tiziano giusto perché l’ho ascoltato appunto ieri ma vale per tutti gli altri. 

Forse essi non sanno che le canzoni, da loro scritte ed interpretate, una volta rese pubbliche non sono più “loro proprietà esclusiva”. Quelle canzoni diventano nostre. Diventano mie. Diventano miei i testi e diventando miei posso sentirmi libero di pensarli “come se li avessi scritti io”. A quel punto un singolo testo, una singola canzone mi fanno pensare ad una persona di sesso femminile visto che sono eterosessuale (o “biomaschio”, come gli appassionati del politicalmente corretto vorrebbero definirci).

Su quella canzone inizio a sognarci; in quei testi “sento” lei ; con quella musica provo delle emozioni che me la fanno desiderare ancora di più.

Poi scopro, di punto in bianco, che quei testi sono stati scritti con tutta probabilità per un lui. 

Doccia gelata. Tutte le trasposizioni che avevo fatto nella mia mente vanno in frantumi.

Personalmente consiglio agli artisti quanto segue: siete liberi di vivere la vostra sessualità come meglio preferite o sentite di fare ma non vi ritengo, egoisticamente, liberi di infrangere i nostri sogni. Tenetela per voi la vostra appartenenza sessuale. Dovrebbe essere la vostra vita privata. 

Voglio sentimi libero di poter cantare una vostra canzone pensando ad una donna!