Il deputato di FdI che ha sparato alla festa di Capodanno: cosa sappiamo.

Il primo giorno dell’anno 2024 è stato segnato da uno scandalo politico che ha coinvolto il deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo, accusato di aver sparato un colpo di pistola alla festa di Capodanno organizzata dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, suo collega di partito. Il fatto è avvenuto nella notte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio, nella villa di Delmastro a Rosazza, in provincia di Biella. Il proiettile ha ferito alla gamba il genero di un uomo della scorta di Delmastro, che si trovava nella stessa stanza. Il ferito è stato trasportato in ospedale e non è in pericolo di vita.

Pozzolo ha dichiarato di aver sparato accidentalmente, mentre stava maneggiando la sua pistola, una Beretta calibro 9, regolarmente detenuta. Ha sostenuto di aver estratto l’arma dalla fondina per mostrarla ad alcuni ospiti, incuriositi dalla sua passione per il tiro sportivo, e di aver premuto involontariamente il grilletto. Ha anche affermato di essere rimasto sotto shock e di aver prestato immediatamente soccorso al ferito, chiedendo scusa per l’accaduto.

Tuttavia, la sua versione dei fatti è stata messa in dubbio dalle indagini della procura di Biella, che ha aperto un fascicolo per lesioni colpose aggravate dall’uso dell’arma da fuoco. Il magistrato titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Federica Bompieri, ha disposto il sequestro dell’arma e delle munizioni, oltre che delle immagini delle telecamere di sorveglianza della villa e dei cellulari degli invitati. Ha anche chiesto al deputato di sottoporsi al test dello sparo, per verificare se avesse tracce di polvere da sparo sulle mani e sui vestiti.

Pozzolo, però, ha fatto ricorso all’immunità parlamentare, rifiutando di consegnare i suoi effetti personali e di sottoporsi al test. Ha dichiarato di aver agito in buona fede e di aver fiducia nella giustizia, ma di voler esercitare il suo diritto di difesa. Ha anche aggiunto di essere vittima di una campagna mediatica e politica tesa a screditarlo e a danneggiare il suo partito.

La sua scelta ha suscitato polemiche e critiche da parte dell’opposizione e di alcuni esponenti della maggioranza, che hanno chiesto le sue dimissioni da parlamentare e da vicepresidente della commissione Difesa della Camera. Hanno anche sollevato dubbi sulla natura dell’incidente, ipotizzando che si trattasse di una bravata o di una lite degenerata.