Tredici

La bocca come all’alba nel risveglio
Le mani cercan l’occhi del bambino
È troppo il caldo, l’ode del mattino
Son dunque desto, ma dove mi trovo?

È tardo pomeriggio d’una estate
Sul telo sabbia e vento, l’incollate
Barcollo alzandomi com’un ubriaco
Ricevo solo tredici frustate

Quand’alzo gli occhi, tredici rintocchi
M’avvertono ch’è tardi pel desio
Digiunerò fino a bruciare io
Di fame, sete e sonno di balocchi